Ho incontrato Mats dieci anni fa.—
Avevamo ricostruito il blocco Garnisonen in Ostermalm a Stoccolma, volendo, con l´aiuto d’alcuni artisti di talento, creare ingressi attraenti. Mats ebbe a che fare con l´ingresso principale del Karlavagen 108; un ingresso piuttosto ampio con sezioni vitree esterne di grandi dimensioni verso il portico. Mats vi creò un pontile su cui stanno dei cavalli le cui sagome sono riflesse nell’acqua sottostante. Un po’oltre i cavalli, sempre lungo il pontile, due ragazze sedute.
Per me fu molto emozionante seguire Mats nel suo lavoro. Dovette prendere in prestito lo studio di Torsten Renqvist in Kummelnas dove mi recai diverse volte per vedere come si concretizzava il progetto. Scolpire cavalli, capii allora, è cosa difficile e Mats, persona assai attenta, non mollò se non quando si sentì felice della forma compiuta. Si vede anche nel risultato finale. La scultura è intitolata: “ Questa nostra cara vita è come uno specchio d´acqua” e non cessa di essere apprezzata dagli inquilini dello stabile e dai passanti anche occasionali. Il titolo fraseggiato dell’opera appartiene ad un poema persiano. L’ispirazione letteraria e poetica non è inconsueta per Mats-Creatore; spesso infatti, da raffinato lettore, ha attinto a queste arti e le sue sculture sovente esprimono un forte e dichiarato sentimento.
Mats è un artista molto produttivo e, nel corso di questi anni portato a termine importanti committenze quali: “Dare” per Vasaparken a Vasteras, La Sirenetta per Ovala Park a Danderyd e, più recentemente, Peer Gynt e il Passeggero per Loren in Norvegia. Quest’ultimo lavoro è emerso da un concorso internazionale. Quella di grande scala non è categoricamente la dimensione ideale per le sculture di Mats Aberg: pensiamo in tal senso ai ritratti, di misure modeste, di figure amicali quali Domenico Inganni e Torsten Renqvist. Ritratti molto taglienti nella loro espressività e capaci di trasmettere un calore ardente. Pensiamo anche all’ingente produzione di piccoli cavalli, pensati come doni, apprezzati a tal punto da divenire quasi popolari. Ricordo ed annoto che questa operazione fu favorevole e positiva anche dal punto di vista commerciale grazie ai contatti di Mats con le fonderie del Nord Italia.
L’Italia, appunto. Significa molto per Mats. Lì, per circa metà dell’anno, in un piccolo villaggio sulle prealpi lariane vive e lavora. E stato fantastico avere il privilegio di fargli visita e apprendere come opere anche di grandi dimensioni -Peer Gynt ad esempio- possano crescere in condizioni molto primitive, quasi disagiate. Una caratteristica operativa di Mats, esistenziale. Nessuna paura delle sfide importanti, incombenti; le guarda, le affronta, ci guerreggia e ce ne presenta il sempre ottimo risultato.
Grazie Mats per tutto ciò che hai creato nel corso degli anni e buona fortuna per le nuove sfide, sempre grandi, sempre intense. Ci sono tanti Ci sono tanti spazi, aree pubbliche, ingressi e case private che necessiterebbero di una tua opera.
Svante Torell